Meglio la posta elettronica o la posta tradizionale?

NewsletterOggi vorrei parlare di un argomento un po’ particolare, ossia cosa è più opportuno o funzionale usare, la posta elettronica o la posta tradizionale?
Analizzeremo  queste due tipologie di veicolo di comunicazione, ma lascerò a voi la scelta di usare l’una o l’altra.

Posta elettronica

Ormai da tempo la tecnologia fa parte della nostra vita quotidiana e non possiamo più farne a meno, basti pensare al cellulare, non so se a voi succede, ma io non posso uscire di casa senza averlo in tasca, è un po’ come l’orologio da polso, se non lo si indossa, non si può uscire.
La posta elettronica fa parte di questo nuovo mondo, Internet appunto.
Perché è proprio questo che Internet rappresenta, ossia un nuovo mondo virtuale che ci permette di accorciare le distanze, di raggiungere una vastità di pubblico che prima degli anni ’90 era impensabile, se non con mezzi televisivi o radiofonici.

Oggi la nostra audience si misura con i visitatori che aprono le nostre comunicazioni elettroniche, quelli che visitano il nostro sito o il nostro Blog, sia aziendale che personale, non fa differenza.
Mediante la posta elettronica possiamo, con un solo invio, raggiungere una quantità enorme di destinatari, questo però comporterebbe l’obbligo di seguire alcune semplici, ma fondamentali, regole.
Uso il condizionale perché ormai conosciamo tutti il fenomeno dello spam, ossia l’invio di messaggi indesiderati via posta elettronica.

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Se da una parte la tecnologia ci ha permesso di abbattere le distanze, dall’altra ha portato a fenomeni inevitabili dovuti al cattivo uso o abuso dei mezzi moderni.
Dal momento che su questo Blog parlo ad un pubblico di imprenditori, liberi professionisti, artigiani e via dicendo, l’argomento posta elettronica riguarderà il suo uso per l’invio di messaggi pubblicitari o di comunicazoni mirate all’e-mail marketing.

E-Mail Marketing

L’uso della posta elettronica finalizzato alla comunicazione di messaggi promozionali o informativi su servizi e prodotti, viene definito e-mail marketing, per il fatto che viene usato questo mezzo per la diffusione.
Grazie alla sua semplicità d’uso e grazie alla possibilità, come dicevo prima, di raggiungere un pubblico enorme con un solo invio, assistiamo molto spesso ad un uso esagerato del mezzo, tanto che esistono vari sistemi di protezione che hanno lo scopo di filtrare ed eventualmente bloccare tali messaggi.
Il problema, dal punto di vista di chi deve comuncare e lo fa nel modo giusto, ossia senza infrangere le regole, è che spesso tali filtri sono decisamente selettivi e bloccano i nostri invii anche quando in realtà non si tratterebbe affatto di spam.
Non starò ad analizzare le dinamiche di funzionamento dei filtri anti-spam perché non è lo scopo di questo articolo, tuttavia dobbiamo fare i conti con questa eventualità che purtroppo capita spesso.

Questo va a svantaggio, purtroppo, della nostra comunicazione che non raggiunge la totalità dei destinatari, ma rischia di perderne una parte consistente che potrebbe rappresentare un gruppo di potenziali clienti interessati al nostro messaggio.

Un altro punto negativo è dovuto al fatto che ogni giorno riceviamo decine di messaggi indesiderati, non solo da parte di aziende che ci propongono i propri servizi o prodotti senza che abbiamo concesso loro espressamente il consenso alla ricezione, ma ci arrivano anche da perfetti sconosciuti, gli spammers, che ci inondano letteralmente con messaggi per nulla graditi.

Anche questo va a discapito della posta elettronica, un sistema del quale non possiamo assolutamente fare a meno.
Pensate a cosa potrebbe succedere se visitassimo un sito che ci interessa, ci viene chiesto di registrarci e dopo averlo fatto si verifica un problema tecnico, cerchiamo il classico pulsante “Contattaci” e non lo troviamo, cerchiamo in lungo e in largo, ma non esiste la possibilità di inviare un messaggio per avvertire chi gestisce il sito, che si è verificato un problema…
Sarebbe frustrante, non vi pare?
E’ solo un esempio dei tanti che potrei fare e che sicuramente vi saranno venuti in mente, magari per esperienza vissuta sul serio.

Altro problema, con il quale dobbiamo fare i conti, è la percentuale di e-mail lette a fronte degli invii totali: estremamente bassa, tanto che siamo costretti ad inviare alcune migliaia, se non decine di migliaia, di messaggi per riuscire ad ottenere un 2 o 3% di ritorno, nei casi migliori, a livello di visitatori sul nostro sito o a livello di click su qualche collegamento che abbiamo messo come “chiamata all’azione” (call to action, CTA).
Questo problema è strettamente legato al fenomeno spam, per il quale alziamo istintivamente una barriera protettiva e cancelliamo i messaggi di posta elettronica prima ancora di aver letto il contenuto, ci basta l’oggetto per capire se è interessante o non lo è affatto.

Posta tradizionale (cartacea)

Arriviamo quindi alla posta tradizionale, la cara vecchia posta su carta tanto amata dai nostri nonni e che vediamo spesso nei vecchi film.
La posta tradizionale non ci permette di raggiungere la stessa quantità di pubblico come la posta elettronica, però ha il vantaggio di arrivare sicuramente in mano al destinatario.
Le statistiche dicono che per leggere un messaggio e decidere se sia interessante o meno, impieghiamo dai 5 ai 7 secondi, a segito dei quali compiamo l’azione relativa: o leggiamo, oppure cestiniamo il messaggio.

Con la posta tradizionale, quei pochi secondi che determinano se il messaggio sarà letto oppure cestinato, vengono spesi per l’apertura della busta e per leggerne brevemente il contenuto, quindi in pratica prendiamo la busta, guardiamo chi è il mittente, apriamo la busta, estraiamo la lettera ed iniziamo a leggerne il contenuto.
Quì abbiamo già speso ben oltre i 7 secondi massimi, pertanto siamo sulla buona strada, il nostro messaggio sta iniziando a fare il suo lavoro.

Se abbiamo scritto un buon testo, avremo una percentuale di ritorno, a livello di contatto da parte del potenziale cliente, decisamente superiore rispetto alla posta elettronica, proprio per il fatto che la lettera è diversa dal volantino pubblicitario e meno invasiva della posta elettronica, inoltre ci è più familiare.
Anche per il volantino vale quanto detto prima per la posta elettronica: ne riceviamo in quantità enormi ogni giorno, al punto che molti di noi scrivono sulla cassetta postale “No pubblicità” o testi simili.
Sicuramente sarà capitato anche a voi di vederne in giro,  come le nuove cassette condominiali, preposte ad accogliere soltanto la pubblicità, con la conseguenza che quando sono colme, il contenuto viene drasticamente “archiviato” nel cestino.

Quindi la lettera pubblicitaria risulta la soluzione migliore quando dobbiamo catturare l’attenzione del nostro pubblico per portarlo a conoscenza dei nostri servizi, i nostri prodotti o le nostre promozioni periodiche.
I risultati sono sorprendenti e come dico spesso, in certi casi “è necessario fare un passo indietro per fare un passo avanti” (cit. dal romanzo “Il Gattopardo”).

Se per i volantini sono necessari volumi di distribuzione di parecchie migliaia di copie e ripetute più volte, con le buste intestate ed un messaggio su carta intestata, le cose cambiano decisamente: con poche centinaia di copie, i risultati sono sorpredenti.
Io le uso spesso per la promozione personale e le consiglio ai miei clienti, in alcuni casi sono riuscito ad ottenere il 3% di clienti effettivi, quindi acquisiti, su soltanto 50 buste consegnate, lo ritengo un record!

Tutto questo non significa comunque che non dobbiamo utilizzare il web marketing ed in particolare la posta elettronica come veicolo di comuncazione o di pubblicità, la cosa migliore è valutare le proprie necessità e considerare le esperienze vissute e, sia per un mezzo che per l’altro, seguire scrupolosamente le regole, sia tecniche, sia di buona educazione.

Voi che ne pensate?
Lasciate il vostro commento quà sotto, raccontate le vostre esperienze personali.

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