Tag rel=”nofollow”, teniamolo in considerazione | SEO linee guida (Parte 12)
Il tag rel=”nofollow”, è uno strumento molto utile per combattere lo spam che si verifica (purtroppo) spesso nei commenti degli utenti.
Assegnare il valore “nofollow” all’attributo “rel” di un link, permette a Google, come agli altri motori di ricerca, di non seguire quel determinato link.
Per fare in modo che i motori di ricerca non seguano quel collegamento, aggiungiamo il rel=”nofollow” all’interno dell’anchor text (<a> </a>) di quel determinato link come nell’esempio seguente: <a href=”http://www.miosito.it/commenti/” rel=”nofollow”> Commento non desiderato</a>.
Quando potrebbe essere utile?
I casi di utilità di tale tag sono ad esempio quando abbiamo un sito dinamico che permetta l’uso dei commenti relativamente alle pagine che scriviamo, specialmente quando usiamo il sito come blog.
Evitare di far passare il link all’indicizzazione, permette di salvaguardare la buona reputazione del nostro sito, cosa da non poco!
CMS come il buon WordPress, ci permettono di moderare i commenti inseriti dai visitatori, ovvero permettono all’amministratore del sistema di approvare o meno un commento prima che questo sia pubblicato, in questo modo abbiamo la possibilità di contrassegnarlo come spam, cancellarlo oppure pubblicarlo senza alcun problema.
Nei casi invece dove questa possibilità non sia prevista dal sistema, come guestbook, forum o altri, dobbiamo intervenire in modo manuale come descritto in precedenza.
Un lavoro che ci permetterà di avere sempre un sito “pulito” e di ottima reputazione, cosa questa che piace molto agli utenti ed anche ai motori di ricerca.
Un modo per evitare di intervenire in modo manuale su molte pagine, cosa che potrebbe richiedere molto tempo, è l’uso dei captcha, ovvero quei caratteri che vediamo spesso nei form e che vengono visualizzati sempre con sequenze diverse, casuali e che dobbiamo ricopiare per informare il sistema che siamo utenti reali e non magari programmi automatici di spamming.
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